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Songtexte: Leo Tenneriello. Viversi. Introverso.


Vivere in terza persona
e il talento stanco di un automa
quando l'amore e una fuga
che piu ci unisce e piu ci frantuma
e una goccia che non si asciuga

Vivere in terza persona
e come quel quadro di Velazquez
non sai chi e il soggetto
mi fingo al posto del posto di un altro
spettatore di me stesso da dentro

Mi piacciono i verbi all'infinito
perche sanno evitare
il vuoto e il concreto
il giusto e sbagliato

sempre in conflitto con gli imperativi,
con i pronomi, il soggetto,
gli avverbi, il tempo,
e i punti esclamativi

Come vorrei assomigliargli
avere un decimo dei loro artigli
in un presente cosi arrogante
divento sempre troppo ubbidiente
troppo ubbidiente
come la parte messa da parte
di un discorso troppo introverso

Vivere in terza persona
sempre schiacciati in una trama
perche il dovere chiama
e una vita che ci stiamo lasciando
e una vita che ci stiamo credendo

Mi piacciono i verbi all'infinito
dove tutto e piu vago
unito e slegato
ma il senso e compiuto

imprigionati nei dizionari
ma liberi e soli
come aquiloni, pensatori
senza fili

Come vorrei assomigliare
all'infinito del verbo "amare"
perche non gli importa toccare il cielo
per capire se e vero
se ti amero o ti amo davvero

io nel tuo letto, tu nel mio letto
ma niente patti, nessun progetto
per non ritrovarsi poi come sinonimi
comparati, rimpiazzati, anonimi
come la parte messa da parte
di un discorso troppo introverso
Leo Tenneriello